L'Ottava Rima e la Poesia Estemporanea
Attestato storicamente a partire dal XIV secolo, il metro dell’ottava ha senz’altro una più lunga storia orale che lo contrappone alla terzina dantesca conferendogli un legame più stretto con la cultura popolare e contadina.
L’ottava a rima toscana, detta semplicemente ottava o stanza, caratterizza la poesia e il canto popolare della Toscana e dell’alto Lazio. È composta da otto endecasillabi rimati, di cui i primi sei a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata e diversa da quelle dei versi precedenti.
L’ottava rima è il metro usato dai poeti improvvisatori nei loro “contrasti”, gare di improvvisazione in cui il pubblico assegna il tema e i poeti si alternano sviluppando il loro canto all’istante declamato con una melodia molto antica che da la misura del verso.
I raduni di poeti estemporanei, sempre meno frequenti, sono momenti di grande spettacolo: nella provincia di Grosseto, a Ribolla e Pomonte, resistono due grandi eventi annuali che accolgono improvvisatori da ogni parte della Toscana e dal Lazio. Il modello del contrasto che si sviluppa in questi incontri, fa riferimento ad un complesso sistema di relazioni fra poeti e discepoli di uno stesso maestro, ideale o reale, così che anche i poeti estemporanei vissuti secoli fa risultano presenti e vivi nella voce del discepolo. Si ricompone quindi dinanzi al pubblico, attraverso un vero e proprio sistema rituale, il mondo rurale, leale e inclusivo, di cui tutti facciamo parte.